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Occhio pigro o ambliopia: sintomi, diagnosi e cure.

By Aprile 3, 2017Febbraio 6th, 2018Interviste

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L’occhio pigro o ambliopia è un argomento importantissimo quando si parla di benessere visivo. L’occhio pigro, infatti, è un occhio che apparentemente non ha malattie ma che a livello pratico, non funziona – spiega il dottor Luigi Fusi, medico chirurgo specializzato in oculistica.

Quali sono le cause?
«Le cause possono essere molteplici: una differenza di diottrie – cioè di lenti – tra un occhio e l’altro. Quindi l’esclusione da parte della corteccia visiva del cervello delle funzioni di un occhio e il rischio di non avere un miglioramento nell’età adulta della capacità visiva pur utilizzando occhiali adeguati».

L’ambliopia fino a qualche decennio fa
«L’occhio debole o ambliope è una patologia molto conosciuta in abito militare, quando veniva eseguite le visite mediche. Il disturbo era infatti causa di esenzione dal servizio militare. Il candidato spesso andava a fare la visita, non aveva mai fatto controlli e improvvisamente – chiudendo un occhio – si accorgeva che l’altro non funzionava correttamente. Purtroppo in quei casi c’era poco o nulla da fare perché se a 18 anni cominciava a indossare gli occhiali le capacità di recupero sarebbero state molto limitate. Figuriamoci cosa accadeva nel mondo femminile».

I primi test in età prescolare
«Per fortuna il mondo è cambiato, c’è maggior sensibilità, ma bisogna pensare assolutamente a una visita primaria di controllo in età infantile. Gli ortottisti che sono i cosiddetti mini laureati in campo oculistico e che fanno questo tipo di approfondimento, eseguono dei particolari test. Questi servono per misurare la capacità visiva del bambino in età prescolare con le figure del bambino che saluta, di un telefono o un’automobile. In questo modo il bambino viene coinvolto in una sorta di gioco che, in seguito a una chiacchierata, ha lo scopo di comprendere se accusa disturbi visivi».

Altri test
«Ci sono anche altri test come le tavole di rilevanza che aiutano a comprendere se il bambino è in grado di vedere in modo accurato le ali di una farfalla o delle lettere su uno sfondo. Tutto questo per comprendere se i due occhi lavorano insieme. Quindi l’ambliopia è un problema che, se non corretto riduce di molto la possibilità di una vita normale e di relazioni ai giorni nostri. Perché un occhio che vede e uno che non vede possono impedire, per esempio, di conseguire una patente superiore a quella B. Riducono anche le possibilità di interloquire di fronte al monitor di un computer»

Le tre cose da non dimenticare
«Ricordiamoci, quindi, la prevenzione infantile e il controllo delle capacità visive nei bambini è fondamentale. I bambini devono fare la prima visita oculistica – se stanno bene e non hanno problemi visivi particolari – intorno ai due anni e mezzo, massimo tre. Se ci sono dei problemi, questo permetterà all’ortottista e al medico oculista di affrontare con serenità e sicurezza gli eventuali problemi», conclude il dottor Luigi Fusi.

Fonte: diariodelweb.it

Luigi Fusi

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