Guarda il video > Occhi stanchi e arrossati da computer: consigli e rimedi per stare meglio.
I suggerimenti del dottor Luigi Fusi per utilizzare il computer allo scopo di minimizzare l’insorgenza dei disturbi visivi e oculari.
Il computer: questa meraviglia che da trent’anni ha cominciato a seguirci e ci segue sempre più nella vita quotidiana. Ma gli occhi? Perché, in fondo il computer – salvo per i nostri amici non vedenti che lo ascoltano – sfrutta eccessivamente la nostra capacità visiva, spiega il dottor Luigi Fusi, medico oculista a Torino. Cosa fare pertanto in caso di occhi stanchi e arrossati a causa del computer? Sicuramente la prima regola è quella di non esagerare nel fissare il monitor. Perciò, come prevedono le normative di legge, chi deve lavorare al computer è necessario che ogni 60 minuti ve ne siano almeno 8-10 di riposo, distogliendo gli occhi dal computer.
L’importanza dell’idratazione
«La seconda regola è quella di mantenere l’occhio idratato quindi bere molto durante l’utilizzo e lavarsi la faccia ogni tanto. Questo, perché un altro problema del computer, studiato nel campo della ricerca di base, è che chi guarda un monitor non riesce ad ammiccare in modo naturale. Cioè sbatte le palpebre molto meno dei normali 60 cicli al minuto. Tutto ciò facilita l’evaporazione del film lacrimale che protegge l’occhio. Alla lunga questo processo affatica l’occhio, affatica la vista. Inoltre il paziente potrebbe cominciare a sfregarsi gli occhi con le mani non ben pulite innescando vari problemi di salute oculare», continua il dottor Fusi.
Gli accorgimenti da seguire
«Il monitor, quindi è un amico perché ci può dare delle immagini importanti che, volendo possiamo ingrandire, ma dobbiamo usare anche delle accortezze. Se abbiamo un difetto di vista dobbiamo indossare gli occhiali. Un altro accorgimento è quello di lavorare in condizioni di non assoluta zona buia intorno allo schermo. L’ideale è avere una luce soffusa, da penombra in modo da consentire il giusto sforzo visivo e avere una luce d’ambiente che ci sostenga».
Il computer è uno strumento di autocontrollo
«Il monitor quindi è in grado di evidenziare se abbiamo dei problemi. Se ho un disturbo visivo e non ne sono a conoscenza, potrò rilevare una serie di segnali che mi inducono a pensare che c’è qualcosa che non va a livello di salute oculare. Per esempio se ci si sfrega spesso gli occhi o se si fa fatica a mettere a fuoco le immagini o le scritte trasmesse dallo schermo. In tali casi è auspicabile richiedere un controllo dall’oculista. È molto importante seguire questi criteri di comportamento perché il monitor è uno strumento di auto-controllo. Se ci pensiamo bene, quando si va dal medico oculista, si viene esaminati per prima cosa davanti a un cartellone elettronico o a proiezione. Viene eseguito un vero e proprio esame della vista. Allo stesso modo ognuno di noi – con il monitor di un computer – fa un esame della vista continuo. Se ci accorgiamo che non vediamo allo stesso modo o che forziamo la vista è opportuno fare un controllo e usare la correzione che ci verrà proposta», conclude il dottor Fusi.
Fonte: diariodelweb.it