(Trascrizione del video)
Che cos’è la Nutrizione Cellulare Attiva?
Siamo tutti bombardati, sensibilizzati dal ruolo delle vitamine, degli oligo-elementi, dei sali minerali e da quant’altro per rinforzare e mantenere in efficienza il nostro organismo, le nostre cellule. In questo criterio la scuola di pensiero francese della naturopatia, dà risalto non solo all’aspetto quantitativo, che è un po’ il leit-motiv che i mezzi di comunicazione di massa ci infondono come messaggio, ma piuttosto un criterio di purificazione delle cellule dell’organismo, una disintossicazione dell’aspetto dell’assorbimento, del nutrimento, quindi in una funzione di miglioramento delle condizioni di assorbimento del nostro intestino e in una sottolineatura di un ruolo non passivo ma attivo del metabolismo del colon.
La scuola francese dice quindi che è importante dare una pulizia, una purificazione dell’intossicazione che quotidianamente il nostro organismo, il nostro apparato alimentare riceve dai cibi che ormai sono ricchi di sostanze non naturali ma artificiali e che alla lunga provocano delle reazioni avverse da parte dell’organismo.
Quindi, secondo questo criterio, l’assumere anche di vitamine o i sali minerali di fatto è quasi inutile perchè l’organismo le rifiuta, le rigetta, non è in grado di assorbire questi importanti aiuti. Il criterio francese della micronutrizione sottolinea quindi degli aspetti di alterazione e di inquadramento dei soggetti secondo varie tipologie: abbiamo il terreno in cui ci sono carenze di tipo nutrizionale, carenze del sistema di neuromediatori e carenze di eccessi da cumulo.
Ma voi direte che cosa centra l’oftalmologo in tutta questa disquisizione di tipo generale. L’oftalmologia non vive solo sugli occhi, non vive solo in merito a delle funzionalità visive del paziente ma è una disciplina sia chirurgica ma anche medica: nella componente medica i pazienti molte volte hanno un’età avanzata, dal lato chirurgico, della cataratta e il paziente può avere delle sue problematiche che vengono sempre più riconosciute come genetiche, predisposizione personale ma anche legate all’alimerntazione e quindi riuscire ad instaurare con il paziente un corretto inquadramento delle sue situazioni generali, immunitarie, difensive e metaboliche è molto importante.
Il criterio della micronutrizione è quello di fare un test, un test di tipo informativo, computerizzato, sono circa 120 domande che il medico pone al paziente legate alle sue abitudini alimentari, abitudini di vita, attività motorie, farmaci che vengono assunti, malattie di base e soprattutto su quello che viene quotidianamente assunto, quello che è l’abitudine del soggetto nelle sue capacità di vita.
La proposta è poi quella di dare una terapia, dopo aver fatto questo test vengono discriminate circa 6 tipi di profilo e quindi abbiamo il profilo C che vuol dire carenza di acidi grassi; H ipoglicemico e privo di vitamina B; il terreno A cioè acido demineralizzato; poi abbiamo il terreno N quelli legati al sistema nervoso e alla carenza di mediatori e infine quelli caratterizzati da eccessi da accumulo cioè il terreno B vasocolitico per intossicazioni croniche del colon; il terreno I che è intossicato da agenti tossici generici e quindi fumo e sostanze varie; il terreno O ossidativo denaturato per eccesso di aree alcalemiche.
Espresso quindi attraverso un grafico della situazione di quel momento del paziente, viene proposta questa terapia disintossicante che grossolanamente si divide in un periodo iniziale di un mese e in un periodo di stabilizzazione di altri due mesi. Quello che viene valutato molto è l’intossicazione B vasocolitica, perchè se il paziente ha un’intossicazione, un’infiammazione cronicizzata per questioni alimentari o tossiche del colon è chiaro che l’assorbimento poi dei principi attivi vitaminici o quant’altro non riesce a dare i risultati sperati. Allora, l’informazione che voglio dare è che è estremamente importante valutare con un occhio attento alle condizioni generali della persona specie dell’adulto, perchè questo criterio nostro può valere dal bambino all’anzianissimo però come è naturale, più passano gli anni più il nostro organismo va incontro a fenomeni deossidativi, degenerativi e quindi è molto importante riuscire a valutare questo stato, sapere cosa fare, proporre delle proposte che non sono solamente di macro comportamento quindi di età alimentare corretta, verdura, non sostanze ossidanti ma sostanze più naturali possibili e integrare quello che manca con quantità sufficienti e ripeto minime di complessi vitaminici, complessi minerali e quant’altro su un organismo in grado di assorbire.
Questo sicuramente aiuta l’aspetto generale della persona, aiuta il medico, permette quindi anche all’oculista di essere vicino alla condizione degenerativo-ossidativo della retina che ormai tutte le nostre indagini, non solo mediche ma anche di tipo genetico, vedono legate come risultato all’influenza degli ambienti ossidativi esterni, alle condizioni di evoluzioni di eventuali malattie degenerative come la maculopatia, come la presenza di drusen nel fondo dell’occhio. Quindi alla componente genetica, sicuramente importantissima, seguire una componente fenotipica o di comportamento di vita della persona che ha un ruolo altrettanto importante. Quindi stile di vita corretto e approfondimento con queste tecniche nuove non invasive, sono il risultato di anni di esperienza, di studi del mondo francese che attraverso l’intervista elettronica con un computer dal medico competente riescono a dare dei risultati molto importanti.